Le strade di Nardò ridotte ad una trincea di avvallamenti e dislivelli e vere voragini “naturali” di acqua piovana (conche), che invitano spesso i cittadini della nostra città a vere gare di “pesca”, a meno che non vi siano finiti dentro con moto e bici, rischiando conseguenze più gravi.
Le strade di Nardò ridotte ad una trincea di avvallamenti e dislivelli e vere voragini “naturali” di acqua piovana (conche), che invitano spesso i cittadini della nostra città a vere gare di “pesca”, a meno che non vi siano finiti dentro con moto e bici, rischiando conseguenze più gravi.
Questa mattina approfittando della lieve pioggerellina che si è abbattuta sulla nostra città, mi sono “armato” di una improbabile canna da pesca in cerca di un punto “buono “per pescare, ma con grande tristezza, di punti favorevoli al mio hobby improvviso ne ho incontrati a centinaia.
Le toppe di asfalto, sistemate con poca cura al termine degli interventi alle tubature ecc., diventano pericolose trappole. Le vie ristrutturate da pochi mesi sono già malridotte, peggio di come erano prima del rifacimento.
Lo scenario è sempre identico, dal centro alla periferia. E allora i cittadini protestano. Imprecano con le imprese e amministratori che inseguono il risparmio e “ricoprono gli scavi con una manciata di bitume, invece di riasfaltare tutta la strada”.
Rimane lo sconforto di una città che appare svenduta al miglior offerente che, pur di accaparrarsi il lavoro o quant’altro, continua a violentare la nostra Nardò fregandosene delle conseguenze .